A lungo, dalle mie veneziane abbassate
- che malora! - torturo fracche ore di linguistica.
Nell'aria c'è un ozioso ronzio d'estate
un soffocante zelo di retorica:
la solita Sicilia assonnata, assolata,
un cliché mio pari: I luv u, Africa.
Ogni tanto penso all'uscita. Un'isolata
porta imbiancata di fresco, su cui la gente
ride, scontenta. Talvolta una passeggiata
fra l'amaro e il dolce, spesso si pente,
via, indietro. La paura: ascoltare una bocca cattiva.
Viva di briciole, le basti. Ma non il presente,
non l'assillo del giorno, non la vecchiaia priva
di amore e contributi, o la malattia, ma la sete
di quell'emozione c
Sperimentai il viaggio,
così ebbi sempre due cuori.
Provai la pena per una terra
e un mare che, insieme,
fu impossibile abitare.
Mi chiesero se era dolce e forte
quello che provavo.
No. Non conto più le separazioni,
gli amori fuggiti per paura,
troppa, la mia.
Sincera, mi aspettava
una camera bianca,
un animale da accarezzare,
e, in qualche modo, una fatica
da regalare agli occhi.
Non mi cercò mai nessuno
perché non avevo appartenenza:
sulla fronte, sempre,
un chiaro segno di stizza.
Attesi chiamate che mai mi raggiunsero,
talvolta piansi.
L'amarezza, lungo il percorso,
di non voltarsi mai,
se n
Attendi.
Questo
non lo dirò a nessuno,
come l'uccello possente di un qualche nord
non svela
alle rocce che lo cullano
il segreto delle ali.
In silenzio, puoi guardarmi.
Come sono cresciute bene
certe passioni, (ridi)
come si staglia bene (increspi le labbra)
il tuo corpo contro il mio.
Immagino un inverno possente
e molte ore da scaldare.
E' solo reverie, tuttavia -
attendi,
perché il vento sussurra nuove cose
e sempre grate
mutano le stagioni e gli uomini:
essi comparano l'onda allo scoglio,
niente è eterno.
Vedi, qui non ci sono specchi,
non c'è giudizio,
un'irriverente luce che nutre e svela.
Vog
Là donde giace
la spoglia d'Ecuba,
mugghia il lamento
degli insepolti.
La spuma, sola, lieve,
li ricopre, e su di essa
grava un silenzio
incantato, di piombo fuso.
Ai pesci le ossa, gli occhi
le storie, gli affetti
ai pesci le molliche
degli uomini negati.
Sotto una lapide d'acqua
anche le onde s'incrinano.
S'ode una preghiera,
un antico canto,
da millenni
un inno, il medesimo.
E' una desolazione immemore,
taciuta in eterno.
Da bocche di canna il vento
la sparge: è tinta da dita
salmastre, enfie di gemiti.
S'innalza e si frange, inascoltata.
Piangono
sui figli dimenticati, che insepolti
vomita un identico
Attendi.
Questo
non lo dirò a nessuno,
come l'uccello possente di un qualche nord
non svela
alle rocce che lo cullano
il segreto delle ali.
In silenzio, puoi guardarmi.
Come sono cresciute bene
certe passioni, (ridi)
come si staglia bene (increspi le labbra)
il tuo corpo contro il mio.
Immagino un inverno possente
e molte ore da scaldare.
E' solo reverie, tuttavia -
attendi,
perché il vento sussurra nuove cose
e sempre grate
mutano le stagioni e gli uomini:
essi comparano l'onda allo scoglio,
niente è eterno.
Vedi, qui non ci sono specchi,
non c'è giudizio,
un'irriverente luce che nutre e svela.
Vog
Là donde giace
la spoglia d'Ecuba,
mugghia il lamento
degli insepolti.
La spuma, sola, lieve,
li ricopre, e su di essa
grava un silenzio
incantato, di piombo fuso.
Ai pesci le ossa, gli occhi
le storie, gli affetti
ai pesci le molliche
degli uomini negati.
Sotto una lapide d'acqua
anche le onde s'incrinano.
S'ode una preghiera,
un antico canto,
da millenni
un inno, il medesimo.
E' una desolazione immemore,
taciuta in eterno.
Da bocche di canna il vento
la sparge: è tinta da dita
salmastre, enfie di gemiti.
S'innalza e si frange, inascoltata.
Piangono
sui figli dimenticati, che insepolti
vomita un identico
In un ermo angolo buio di DeviantArt, si possono scovare purissime scintille, opere tanto belle da far venire i brividi: da tempo, infatti, volevo raccogliere le mie preferite, ma trovare autori di testi, qui, è da sempre peggio che rievocare l'ago sperso nel pagliaio.
La prima autrice, peccato soltanto non sia più attiva, è Oktoberlied (https://www.deviantart.com/oktoberlied). In particolare amo, fra tutte, la prima poesia da me citata, quella sul manicomio e sugli alienati rinchiusi fra le sue mura odorose di morte.
La seconda pittrice di versi è Tazunee (https://www.deviantart.com/tazunee), che riesce a concentrare amore e passionalità in poesie suggestive, di cui inserisco, secondo il m